La pittura come corpo d'amore.

Nicola Micieli


I temi introdotti sono tutti riconducibili, nella sostanza, a una nozione della pittura come “corpo d’amore”, nel senso erotico e mistico della discesa poetica in una realtà di visione che riproduce la dialettica dell’essere.
Mentre assegna una funzione evocativa del vissuto personale e collettivo, in virtu’ del meccanismo della memoria, al luogo iconografico e al corredo di creature e oggetti che compaiono nelle opere coagulatesi, circa nell’89, intorno a pochi e ben definiti temi e che hanno avuto uno straordinario sviluppo operativo sino al presente.
L’attivazione dei sensi rende magnetiche le private stanze, i luoghi del quotidiano martirologico consumato senza drammatizzazioni nel recinto della pittura.
Le porte che, veri e proprio reday-made, Biancalani utilizza come supporti pittorici, e sono di per se’ tavole istoriate con i segni, le patine, il logoramento del loro vissuto.
Ne ricava impronte e quasi radiografie di figure ignude, di panneggi, di oggetti. Sovente vi ritrae il proprio volto mentre guarda noi con espressione assorta, come se si affacciasse da una dimensione remota.
La spazialita’ degli interni e’ alquanto austera. Le pareti sono spoglie di ogni cosa. La loro qualificazione spaziale e’ spesso frutto del caso, dovuta al fatto che la materia pittorica ha un suo interno movimento, e certo si configura come una possibile struttura, per quanto di indefinita articolazione e solo in parte governabile ai fini compositivi.
I letti e le lenzuola.

Guerrino Giorgetti


I letti sfatti e le lenzuola cadute in terra o casualmente appoggiate su di una seggiola, sono motivi ricorrenti nelle mie tele: quei soggetti mi attraggono e per me non sono soltanto bellissime macchie di colore, giochi di luce e di ombre, labirinti incredibili in cui gli occhi si perdono.
Interni.

Guerrino Giorgetti.


Spesso, in un quadro, i drappi e i panneggi, anche casualmente abbandonati, servono agli artisti per impreziosire un’opera con macchie di colore o giochi di luce. E così le seggiole, i divani e le poltrone: svolgono, nella composizione di una tela, importanti funzioni prospettiche. Per me quegli oggetti, accidentalmente rinvenuti in un interno, hanno un fascino particolare, sono come entità vive, ferme nello spazio; sanno di attese e di abbandoni, creano un’atmosfera di mistero; sono le impronte lasciate da chi è uscito dalla scena.
I nudi.

Guerrino Giorgetti


Le donne dei miei nudi spesso fissano l’osservatore o fanno fina di dormire o di guardare altrove . E’ impossibile dire quando, il nudo femminile, sia diventato un soggetto nell’arte figurativa, così come noi oggi l’intendiamo. Da quando il nudo femminile è entrato nelle case e nelle chiese ed e’ diventato il simbolo dell’armonia e della bellezza.
Molti pittori contemporanei adoperano il nudo femminile per lanciare messaggi sociali: io cerco di riprodurre l’incantamento che provo quando osservo l’eleganza delle forme in un corpo che desidera essere ammirato e conquistato: è un canto alla vita.
I materassi

Guerrino Giorgetti


In molti quadri ho riprodotto i materassi e spesso, un materasso è il soggetto delle mie sculture. I materassi suscitano forti emozioni a chi, come me, li guarda con gli occhi dell'anima. Dalle macerie delle case devastate, dai terremoti, dalle alluvioni, dalle bombe, emergono poveri materassi contorti, rotti, deformati: sono orribili immagini che ogni giorno la televisione ci mostra senza alcun ritegno. Quei materassi, sono simboli di violenze ingiuste, di sofferenze subite: non gridano vendetta, chiedono solidarietà. I materassi arrotolati sono come dei pugni, chiusi, serrati: contengono le emozioni di chi ha dormito.
Mi hanno detto che molti, morendo, muovono le dita, contraggono, come se volessero aggrapparsi a qualcosa. Forse un giorno dipingerò le mani: mani aperte che chiedono, mani unite che pregano, mani chiuse che contestano.
Entroterra Italiana

Alessandra Redaelli
introduzione al catalogo della mostra, aprile 2008

"(...) Biancalani stringe l'inquadratura senza per questo perdere in potenza e va a fermarsi su corpi nudi abbandonati in una stanza, su materassi arrotolati evocativi di inquietanti presenze, su interni che appaiono vuoti ma sono pieni di materia che è pittura ruvida, colore steso con la spatola e strofinato con gli stracci".
(C) MASSIMO MANZELLA per ENTROTERRA